Piange il telefono sulla politica, "Sembrava nonna Pina" invece era la ministra Cancellieri. Le disillusioni di chi non riesce a trovare riferimenti "sani" nella classe dirigente.

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view post Posted on 4/12/2013, 18:32




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Cara Mina, sembrava Nonna Pina, la Cancellieri. Mi dava fiducia. Invece ha amici che rubano milioni e li salva con una telefonata. Non so dove girarmi per trovare politici sani. Giovanna da Cento

Sai cosa mi lascia perplessa, cara Giovanna? Il fatto che il ministro Cancellieri non poteva non sapere che la stavano intercettando, ti pare? Persino io che non ho alcuna rilevanza politica, sono certa di essere “ascoltata” anche quando ordino i carciofi dal fruttivendolo. O quando chiamo un taxi. O quando disdico un appuntamento dal dentista. O quando parlo con amici di musica, di figli, di amori, di malattie, di cose, insomma, che non hanno alcuna significatività per il Paese… Tant’è vero che, ogni volta, dico: “Buongiorno appuntato, come sta oggi? Si toglie dalle palle, per favore?”. Figurati te… Quindi se è così, ed è così, il quadro generale cambia completamente. Ci sarebbe da chiedersi perché abbia deciso, comunque, di fare quella telefonata, cosa l’ha mossa. Se di amicizia si tratta devo dire che mi piacerebbe molto avere una amica come lei, una che affronterebbe un simile, lungo sputtanamento solo per darmi una mano. La verità è che non so come leggerla, questa vicenda. L’avrebbe fatto per la figlia del suo idraulico? Io credo di sì. E tu? Un bacio, amica mia.




Malati di pensione
Vedo persone che vanno in pensione e poi si ammalano o se ne vanno all’altro mondo. Dopo aver lavorato una vita intera potrebbero godersi riposo e tranquillità. Invece si ritrovano a casa a girarsi i pollici e il loro corpo non ce la fa. È successo a mio padre e anche a due o tre dei suoi amici. Mi hanno anche detto che è “normale”. Ma mio padre non poteva inventarsi un lavoretto? Non so, leggere libri? Farsi una vacanza con mamma, con me? Fare volontariato, pitturare la casa, fare una passeggiata a New York? Possibile che non abbia saputo reinventarsi? Provo rabbia. Io ho 40 anni e non voglio “fare” come lui. Silvia P.

Non è che quando si è anziani si perda la capacità di scelta, la decisionalità. Tuo padre avrà avuto davanti a se tutto il ventaglio di possibilità che la situazione gli offriva e ha scelto quello che gli sembrava più giusto, più piacevole, meno faticoso, più adatto. Non credo che abbia rinunciato ad alcunché, almeno lo spero proprio. Cara Silvia, ho commesso anch’io il tuo stesso errore. Quello di pungolare, suggerire, quasi imporre. Me ne sono pentita. Dovevo avere più rispetto anche per ciò che non mi sembrava giusto. Adesso ho imparato, ma non ho più occasione di dimostrarlo, purtroppo. Ti abbraccio, mia cara.




Milano, 42 anni fa
Il 13 Novembre del 1971 alle 4.00 del mattino mia mamma raggiungeva la clinica Mangiagalli di Milano, nella convinzione di andare a partorire un bambino: in realtà eravamo due belle signorine. A non troppi metri di distanza c'eri anche tu che avevi, poche ore prima, partorito Benedetta. Devi sapere che la mia nonna è stata felice tutta la vita perché qualcuno l'aveva scambiata per tua madre. Un abbraccio forte a te, Maura

La mia bambina è nata l’undici e mia madre, ovviamente, era con me in tutta la sua sfolgorante bellezza. Anche tua nonna, quindi, doveva essere una meraviglia, a quell’epoca, cara Maura. Ricordo tutto, nei minimi particolari. La Baldini, che anche tua madre non avrà dimenticato. Le infermiere bravissime e dolcissime. Il chirurgo che aveva fatto nascere Massimiliano, il professor Massazza, persona indimenticabile alla quale ho voluto proprio bene. Il professor Candiani, suo allievo, che si era occupato del mio secondo cesareo. Gli amici che mi portavano fiori e scartoccini di castagne arrosto. Insomma, un giorno incantato.
 
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